Educarnival è stata un’attività laboratoriale realizzata coi ragazzi speciali della scuola secondaria Garibaldi. Tutti i docenti di sostegno hanno aiutato i loro alunni a realizzare delle belle maschere, sotto la guida del professore Enzo Paci, che con amore e creatività, ha coordinato le varie fasi. Sebbene in tempi di restrizioni, le docenti Josè Florio, Nella Galileo, Valentina Andaloro, Francesca Buccafusca, Anna Maria Popolo e Concetta Santangelo, non hanno voluto rinunciare ad un momento di grande valore educativo per gli alunni. Fondamentale, è stato aiutarli a costruire la propria maschera, personalizzandola in ogni dettaglio, traendo ispirazione da tre elementi naturali; aria, terra e acqua. La realizzazione dei manufatti carnacialeschi è stata intesa come un processo creativo, in cui mettere in primo piano la possibilità che il ragazzo deve avere, di esternare il proprio mondo interiore. Alla luce di questo aspetto, è stato fondamentale anche il momento di condivisione all’aperto, per consentire di vivere una dimensione libera, gioiosa e spontanea, anche attraverso l’atto del recitare. In un anno in cui a mascherarsi sarà il Carnevale stesso, mimetizzato per cause di forza maggiore da periodo qualunque, la nostra scuola ha proposto di riscoprire la vera essenza della festa, andando alla ricerca di semplici momenti di pseudo convivialità ,in grado di evocare tra una maschera e l’altra , tra un canto e l’altro , un momento tipicamente avvolto da stelle filanti e sommerso dai coriandoli (che in piccola quantità non sono mancati). Il piccolo corteo, è divenuto allora, quello delle maschere sul piazzale della chiesa di San Francesco, un corteo ordinato e distanziato ma allegro, che ha promesso di non far rimpiangere l’esuberante atmosfera degli anni passati, quando l’assembramento era tipico di questa festività. E tra i colori purtroppo in voga; rosso, arancione, giallo, senza carri nè grandi sfilate, anche una semplice mascherata, ha reso felici i nostri alunni speciali!
Le storie e le emozioni di adolescenti in quarantena possono essere racchiuse in alcuni scatti fotografici che immortalano i loro desideri, in compiti definiti di realtà. Il desiderio di riprendere a viaggiare e di visitare un luogo mai visto o la voglia irrefrenabile di tornarci sono rappresentati tramite la geografia che diventa uno strumento efficace di contatto e riscoperta . Gli scatti sono quelli realizzati dagli alunni della II C, ai quali come a tutti, la pandemia sta chiedendo un cambiamento radicale, richiamandoli ad un senso di responsabilità fatto di privazioni. Tuttavia essi non rinunciano a fare la “valigia” alla scoperta di paesi lontani. Non è fondamentale se la meta sia il paese d’origine, l’Albania dove hai lasciato la tua casa ed il tuo cuore, o la Francia e la Spagna con le loro attrazioni, la Svizzera con la sua precisione, il Giappone col fascino dei manga, la Germania che si è rialzata dopo memorabili cadute o solo semplicemente la caput mundi dove vivono i tuoi parenti. Il viaggio, che può essere rappresentato anche da un semplice oggetto , diventa speranza di ricominciare e voglia di raggiungere vette sempre più alte. E poco importa se i ragazzi si chiamino Giulia, Carola, Serena, Diego, Emirion, Antonio, Claudia, Asia, Cristina, Anita, Giorgia o Nicole. Le emozioni non hanno nome proprio.
Le frasi “senza tempo“ ci aiutano ad augurarci ed augurarvi un Tempo decisamente migliore. Vogliamo buttarci alle spalle un anno ingrato e terribile che non ha risparmiato vite e sofferenze fisiche ed economiche. Ed allora un carpe diemogni tanto, ci fa sentire meglio. Gli alunni della I C hanno voluto augurarvi così un nuovo Anno. A nome di tutta la scuola secondaria Garibaldi, ad meliora et maiora semper!
Arrivati all’ultimo anno dell’ infanzia i genitori iniziano a chiedersi: “E ora?”, “Dove iscrivo mio figlio?”. Scegliere con serenità la scuola primaria dove iscrivere il proprio figlio è un passo importante e per nulla facile.
Fondamentali nella scelta il clima sereno che si respira a scuola, la dirigenza, la professionalità del corpo docente, capace di lavorare sulle potenzialità individuali, una variegata offerta formativa, la presenza di spazi esterni dove i bambini possano giocare all’aperto, aule ampie e luminose, pulizia delle aule e dei bagni. I plessi dell’I C Primo Milazzo, pur con caratteristiche diverse, racchiudono tutto questo e tanto altro che va scoperto anno dopo anno.
Di seguito il video di presentazione dei plessi della primaria Capo, Tono, Piaggia .
Tempo di iscrizioni …le scuole dell’infanzia Capo, Tono, Tremonti e Walt Disney vi attendono
“I bambini sono competenti se il contesto offre loro l’opportunità di esserlo”. Diventa quindi fondamentale che la scuola predisponga occasioni in cui sia possibile favorire tutto ciò.
Spazi luminosi, colorati, accoglienti, professionalità, ricca e variegata Offerta Formativa, sono gli ingredienti giusti per rendere ancor più appetitoso il “piatto“ per i piccoli che si iscriveranno nei plessi dell’IC Primo- Milazzo e cominceranno il loro percorso scolastico.
N.B I plessi soddisfano anche la “sete” di conoscenza, perché è da qui che parte tutto e si si determinano gli atteggiamenti dei bambini verso i successivi ordini e gradi di scuola, il loro impegno in campo cognitivo, le competenze socio-emotive e le modalità relazionali.
Nella locandina ci sono tutti i riferimenti necessari per le future iscrizioni che avranno luogo dal 4 al 25 gennaio 2021.
Tempo di iscrizioni: la parola al nostro Dirigente dott.ssa Elvira Rigoli
Anche se scegliere la scuola a cui iscrivere i propri figli non è semplice, è abbastanza immediato rendersi conto dell’incisività con cui il Dirigente scolastico esercita la sua funzione. In questo video la nostra Dirigente dott.ssa Elvira Rigoli, con spontaneità e coinvolgimento emotivo, parla di una scuola orientata al servizio, in cui la cordialità del personale, la pulizia, l’ordine e il decoro degli spazi, non fanno da semplice contorno ma sono una bella cornice. Anche un semplice esame del sito internet della scuola, consente di farsi una prima idea della qualità del servizio offerto.
Nelle parole della Dirigente si legge come la missione dell’educazione sia la tra le più entusiasmanti, anche se faticosa.
Educare è bello perché i docenti tutti, non si limitano a trasmettere nozioni su nozioni, ma cercano di toccare il cuore di chi viene educato, seppur con percorsi diversi.
L’I C Primo Milazzo, nonostante il Covid, non rinuncia ai “vari percorsi” della propria Offerta formativa, fatta di avviamenti alla lettura e scrittura, sviluppo alla creatività, manualità ed espressività, apprendimento della lingua inglese, alfabetizzazione motoria, recupero e potenziamento di italiano e matematica, giochi matematici, concorsi letterari, di poesia, progetti di giornalismo, di latino, certificazioni linguistiche.
La Dirigente presenta il documento d’identità della scuola che dirige, in cui tutti gli attori del sistema scolastico non recitano, ma agiscono nell’ottica di un’azione unitaria e sinergica per il bene dei ragazzi iscritti e che si iscriveranno e la sicurezza delle loro famiglie.
“Che TU possa essere felice”
Ma facciamo un passo indietro. La scuola è da sempre il luogo in cui i ragazzi si incontrano, si frequentano, si confrontano, condividono risate, ansie, malinconie. Nel video della scuola secondaria G.Garibaldi abbiamo voluto raggruppare i momenti salienti della scuola vissuta come luogo che educa a stabilire un clima sereno tra pari ,in cui gli insegnanti si prendono cura delle relazioni e sostengono gli alunni al meglio, fornendo loro stimoli per la crescita in senso ampio .
La scuola appare un luogo sicuro in cui vi è una fiducia reciproca, e qualunque cosa accada , c’è sempre modo di “ricominciare”, riparare, rialzarsi e andare avanti.
Il collage delle attività passate, è un modo per ricordare con nostalgia i bei momenti trascorsi, tutti assieme, senza distanziamenti, senza gel e mascherine .
Diventa anche un modo per accettare la condizione “sospesa“ in cui alunni e docenti si trovano a vivere.
Siamo in stand by … ma torneremo a ricaricarci presto.
Ai futuri nuovi iscritti , diciamo che rifioriranno le stesse prospettive delle immagini , le stesse energie e nuove idee . Perché non si può racchiudere la felicità in un filmato, ma tre anni sono sufficienti per raggiungerla.
’i fosse foco …il gioco del se fossi è una finestra aperta sui desideri
Quando è il caso di dire che i tanto odiati congiuntivi imperfetti e condizionali presenti possono diventare versi e poesia? Non bazzecole e quisquilie, per dirla alla Moravia, qui parliamo “di cose serie”, perché capita che alunni prendano in mano un sonetto (forse troppo sottovalutato dalla letteratura) ma tanto amato dai ragazzi e musicato da Fabrizio de Andrè, e lo adattino a loro piacimento. Ed allora ecco che il “Se io fossi fuoco” del discusso Cecco Angiolieri, diventa un piacevole gioco di rime che fa trasformare un alunno della classe II E della secondaria Garibaldi, nei grandi artisti del Rinascimento; Leonardo, Michelangelo, Raffaello, Botticelli e imitare il sonetto di Cecco ,per esaudire un desiderio e creare una condizione; diventare un artista. Una semplice poesia che sboccia come un albero dalle mille tinte di colori ,affiancato da due guardie del corpo davvero speciali; l’Uomo vitruviano di Leonardo da Vinci e il David di Michelangelo Buonarroti.
S’i fosse foco …il gioco del se fossi è una finestra aperta sui desideri
Il non venir meno di una routine, quella della scuola, in qualche modo rassicurante per tutti, ma soprattutto per i ragazzi speciali rappresenta una grande certezza per questi alunni e le loro famiglie. Il vivere nell’isolamento e nel distanziamento sociale comporta una regressione nel percorso di soggetti speciali che grazie alla scuola hanno raggiunto faticosamente forme autonomia. Per questo in presenza, assume un sapore ancora più gradevole, in tempi di Covid, far vivere loro esperienze laboratoriali. Il Natale è alle porte ed anche se sarà una festività diversa, c’è chi, nell’assoluto rispetto delle regole, non rinuncia a dar spazio alla fantasia ed alla creatività ed a colorare per ritrovare allegria e spensieratezza. Un Natale in verde…per non rinunciare alla speranza.